Esiste una Cartegana in ogni parte del mondo ed il fascino del nome riporta ad antiche ed epiche battaglie studiate in una lontana vita scolastica.
La Cartagena colombiana nulla ha da spartire con la storia di Roma ed è una città nata fortificata successivamente all’invasione spagnola. Oggigiorno poco rimane del fascino piratesco che poi ha contraddistinto queste coste, il centro storico appare finto e ben tenuto per i turisti ed il quartiere centrale di grattacieli ne fa una meta per ricchi, ancora una volta chiusi dentro alla loro ricchezza da fili elettrificati, cancellate, guardie private e portinai notturni. Il clima si presenta caldo ed afoso tutto l’anno, senza eccezione alcuna ai 32 gradi all’ombra che sperimentiamo noi. La popolazione è un miscuglio generato in secoli di schiavismo e commercio, moltissime persone di colore popolano le strade, figli di quegli schiavi portati qui dall’Africa per lavorare nelle piantagioni di banano e caffè.
Soggiorniamo in un Air B&B tranquillo, dalla proprietaria pazza ed innamorata dell’Italia che addita gli italiani con i più banali sterotipi di sciupafemmine e festaiolo. La casa è situata in un quartiere quasi periferico e dalla popolazione prevalentemente nera, all’interno del quale siamo guardati ancor di più come delle rarità o dei gringo persi. L’ambiente è tranquillo permette di vedere meglio la realtà di povertà in cui verte la maggior parte della città, come contrasto al centro dei grattacieli dei ricchi che rende famosa la città per le sue spiagge.
Conosciamo qui un giornalista italiano che dopo un mese in Colombia a raccogliere materiale per i suoi articoli sfortunatamente qui viene investito da una moto, facendolo volare in mezzo alla strada. Passiamo con lui una piacevole serata parlando nuovamente italiano, tra i luoghi comuni di cibo e modi di fare del Sud America e la situazione dell’editoria italiana. Siamo ansiosi di leggere quanto scriverà al suo ritorno sull’inchiesta che sta condcendo.
In questi stessi giorni riceviamo una bella notizia dall’Italia: il mio amico e compagno di viaggi e di università Omar, che ci raggiungerà per le vacanze estive nel Centro America si ferma con noi a tempo indefinito e sta correndo tra l’ambasciata americana ed il centro vaccinazioni per fare tutto in tempo per il 12 Agosto.
Dopo Cartagena andiamo a visitare Barranquilla, con lo stupore di tutta le gente del bus che non crede possibile che dei turisti vadano a visitare una città così, senza nulla da offire. Nostro malgrado dobbiamo dar ragione a questo stupore, anche se il museo del Caribe di Barranquilla merita già da solo la visita, per completezza di contenuti, multimedialità e interattivià del’instalalzione. Altro punto di interesse è la cattedrale, una monumentale colata di cemento dalla forma bislacca, ma ottimamente illuminata di notte (e vicinissima alla casa dell’Air B&B dove abbiamo soggiornato)